Dott. Vittorio Gilmozzi1

1Medico Chirurgo Spec. Odontostomatologia, Libero Professionista

La diga di gomma in Implantologia: due casi clinici

Estratto

Scopo

In implantologia è fondamentale garantire l’asepsi. Tuttavia, finora non è stato possibile creare un campo operatorio isolato in tale ambito. Lo scopo del lavoro è quello di descrivere una nuova metodologia in grado di soddisfare i requisiti sopra esposti grazie all’applicazione della diga con l’impiego di uncini da osso progettati e realizzati dall’autore in seguito ad una lunga fase di prototipazione. Vengono, pertanto, presentati due casi clinici affrontati con l’utilizzo della diga, strumento che consente di minimizzare il rischio di contaminazione, da parte della saliva e del sangue, degli impianti durante il loro inserimento.

Materiali e metodi

Un campo operatorio ( CO) in implantologia prevede l’utilizzo di un uncino costruito allo scopo di ottenere un ottimo grip sulla corticale ossea nella tecnica con lembo, mentre con la tecnica flapless l’uncino può stabilizzarsi penetrando solo la gengiva aderente e fibromucosa quando è ispessita, oppure penetrare la gengiva libera e ancorarsi all’osso sottostante quando questa è sottile. Pertanto, sono stati progettati e realizzati tre prototipi di uncino da osso per arrivare allo strumento definitivo, oggetto della seguente relazione, la cui applicazione viene descritta e illustrata attraverso due casi clinici di chirurgia implantare. Per creare un campo operatorio in implantologia sono previste tutte le fasi chirurgiche conosciute e la tecnica che verrà descritta sarà applicata sull’osteotomia prima di inserire l’impianto.

Conclusioni

In odontoiatria, la diga risulta il sistema più raccomandabile negli ambiti di lavoro dove è richiesta sicurezza, asepsi e predicibilità di successo. In implantologia l’ausilio della diga può essere adottato ai fini di riabilitazioni implanto- protesiche sia nei casi di mono edentulie sia nei casi di edentulie totali. Come in odontoiatria la scelta dell’uncino è fondamentale per ottenere un ottimale isolamento, anche in implantologia la realizzazione di uncini specifici, tali da consentire un grip adeguato sulla corticale ossea è il principale requisito al raggiungimento di un efficace isolamento dell’osteotomia.

Parole chiave

implantologia, asepsi, isolamento CO, diga, uncini da osso

Disegno in vista assonometrica dell’uncino da osso (Tecnologia Patent Pending)

1| uncino da osso
2 | archi
3 | spessore della branca 4 branca
5 | denti
6 | saldatura arco-branca

Introduzione

L’allestimento di un campo operatorio (CO) in chirurgia è una fase preventiva fondamentale di ogni intervento da effettuare e delimita le formazioni anatomiche che costituiscono l’oggetto dell’intervento chirurgico.
Funzione primaria del CO in chirurgia è quella di garantire l’asepsi, termine che indica una serie di procedure atte a prevenire l’accesso ai microrganismi, patogeni e non, nei tessuti o sui biomateriali sterilizzati artificialmente.

La diga di gomma rappresenta un sistema che consente la creazione di un CO isolato ed ha raggiunto la standardizzazione in ambiti odontoiatrici soprattutto in endodonzia (1) e in conservativa, poiché consente di soddisfare le esigenze lavorative dei professionisti e dei pazienti quali:

– garantire sicurezza sul lavoro, in linea con le raccomandazioni ministeriali: limita la probabilità di contagio tra operatore e pazienti portatori di patologie trasmissibili e riduce la probabile contaminazione dell’ambiente di lavoro;
– impedire l’inalazione o l’ingestione di corpi estranei e sostanze liquide di lavaggio canalare (ipoclorito, EDTA, ecc..) impiegate di routine in specifici ambiti. Tale fenomeno può verificarsi in condizioni di scarsa sicurezza di lavoro: in conservativa il paziente può ingerire l’amalgama durante la rimozione di un vecchio restauro o durante le fasi di compattazione e modellazione di una nuova ricostruzione.

– assicurare una totale asepsi, in quanto isola il dente da trattare impedendo la contaminazione dei tessuti da parte di saliva o di sangue che predisporrebbero al fallimento parziale o totale dell’intervento.
Tra i vantaggi legati all’utilizzo sistematico della diga per migliorare la qualità, l’efficacia e la velocità di lavoro si aggiunge che:

1) economizza i tempi di lavoro: vengono eliminate alcune “tradizionali” procedure di lavoro, come la sostituzione dei rulli di cotone, impedisce al paziente di distrarsi cercando ripetutamente di chiudere la bocca o risciacquarsi e le inutili “chiacchiere”;

2) consente di divaricare i tessuti creando uno spazio di lavoro più ampio: la lingua è più rilassata e le guance più divaricate. Allo stesso tempo, protegge i tessuti da traumi dovuti alle frese rotanti;

3)  migliora il campo visivo, la concentrazione e il contrasto visivo;

4)  rilassa l’ operatore, l’ assistente e il paziente;

5)  in endodonzia l’uso della diga è diventato quello che si definisce lo standard of care: permette all’operatore di maneggiare gli strumenti con maggiore sensibilità; 6) non interferisce con l’esecuzione di radiografie endorali: se adeguatamente montata la diga non ostacola l’esecuzione delle radiografie ed è possibile utilizzare i centratori con facilità. Nei casi più complessi è possibile smontare il telaio, raccogliere la gomma, fissarla con una clip ed eseguire la radiografia o utilizzare un telaio con cerniera verticale come il Hager & Werken;

7) in endodonzia il localizzatore apicale è uno strumento essenziale: per avere la massima efficienza, quando lo si utilizza la camera pulpare deve essere asciutta e i canali radicolari umidi;
8) è indicato il suo utilizzo in pazienti con malattie neuromuscolari come la disfagia e pazienti affetti da Morbo di Crohn;

9) la diga è uno strumento di lavoro semplice da usare ed economico e può essere utilizzato su uno o più denti da trattare.
Come in ogni procedimento chirurgico anche in implantologia un perfetto isolamento del campo operatorio è assolutamente necessario: disporre di metodi pratici e veloci nell’allestimento, tali da impedire la contaminazione chirurgica.

Pertanto, lo scopo di tale lavoro è quello di dimostrare ed illustrare in che modo è possibile creare un CO isolato anche in implantologia, ambito nel quale era finora impossibile, mediante la diga di gomma e l’utilizzo di uncini specifici, non disponibili in commercio ma creati ad arte.

La tecnica di lavoro che si intende illustrare propone un metodo rapido e di sicuro utilizzo che consente l’isolamento dell’osteotomia con l’eliminazione del rischio di contaminazione degli impianti durante la fase di inserimento.
A tale scopo, vengono descritti due casi clinici di chirurgia implantare (con lembo il primo e senza lembo, o flapless, il secondo) affrontati con il metodo di applicazione della diga di gomma utilizzando uncini da osso.

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